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Denti del giudizio: cosa è importante sapere

Che cosa sono i denti del giudizio?

I denti del giudizio sono gli ultimi molari presenti in ognuna delle quattro emiarcate dentali (la metà di un’arcata dentaria, detta anche semiarcata).

Conosciuti anche come terzi molari o ottavi, i denti del giudizio occupano l’ultima e la più interna posizione di ogni emiarcata dentale.

La dicitura dente del giudizio, dal latino dens sapientiae, deriva dal fatto che erompono in tarda età, in genere intorno ai 18 anni

I denti del giudizio stabiliscono, di fatto, il completamento della dentizione permanente: tuttavia, come vedremo in seguito, il loro sviluppo può essere parziale o incompleto.

Quanti sono i denti del giudizio?

Solitamente i denti del giudizio sono quattro, uno per ogni emiarcata dentaria: può succedere, però, che compaiano in soprannumero (iperdonzia), o talune volte in numero ridotto (ipodonzia).
In ogni caso, si consiglia di contattare il proprio dentista per valutare la situazione

A cosa servono i denti del giudizio?

I denti del giudizio sono una parte del corpo diventata nel tempo pressoché inutile: nel corso dell’evoluzione la nostra bocca si è rimpicciolita, soprattutto per ciò che concerne le dimensioni della mandibola e della mascella, lasciando poco spazio a disposizione per una crescita naturale degli ottavi.
È stato infatti dimostrato che, nell’era contemporanea, i denti del giudizio non abbiano più alcuna funzione necessaria né ai fini della masticazione né a livello estetico. La loro presenza è quindi, oggi, fondamentalmente un antico retaggio che abbiamo ereditato dall’Homo Sapiens.
Il loro ruolo è stato, infatti, importante in passato, poiché grazie alla loro robustezza erano fondamentali per consumare cibi duri e non cotti, altrimenti di difficile masticazione.Secondo alcuni studi recenti, la comparsa dei denti del giudizio in età tardiva manterrebbe ancora il compito di controbilanciare l’eccessiva usura degli altri denti.

Denti del giudizio corretta erudizione e anomalie

I denti del giudizio, come detto in precedenza, dovrebbero occupare l’ultima e più interna posizione di ogni arcata dentaria.
In alcuni casi però, nascendo per ultimi, essi non riescono a trovare lo spazio giusto e per questo spuntano in posizioni anomale o restano inclusi parzialmente o completamente nella gengiva.
In quest’ultimo caso è consigliabile ricorrere all’estrazione mediante chirurgia orale.
Altre volte i denti del giudizio erompono storti o in posizione orizzontale: in questi casi è più difficile eseguire la corretta igiene orale e per evitare il rischio di possibili disallineamenti dell’arcata dentale e prevenire patologie più serie, anche ai denti vicini, occorre consultare il proprio dentista.

Denti del giudizio disturbi e sintomi

Quando i terzi molari rimangono parzialmente all’interno della gengiva, o comunque in posizioni difficilmente raggiungibili dallo spazzolino, l’accumulo di batteri diventa inevitabile e può provocare un’infiammazione del tessuto gengivale, chiamata pericoronite, ascessi o fenomeni cariogeni.

Uno dei sintomi più comuni, soprattutto in caso di dente del giudizio storto o orizzontale, è il dolore causato da carie o altre patologie e per questo deve essere tenuto sotto controllo attraverso una tempestiva visita specialistica.
I sintomi relativi a queste problematiche, sono molto chiari: solitamente si inizia con un leggero dolore alla gengiva, che non appena si inizia a gonfiare, finisce per schiacciare letteralmente i denti, fino ad arrivare in alcuni casi, a modificare letteralmente il profilo del volto.
Per evitare di aggiungere a questa sintomatologia, mal di testa e febbre, si consiglia di consultare subito il proprio dentista per ricorrere ad adeguata terapia farmacologica o clinico-chirurgica.

I denti del giudizio vanno sempre estratti?

I denti del giudizio non devono essere estratti per forza: quando i terzi molari crescono perfettamente allineati nella loro sede non c’è bisogno di intervenire.

Tuttavia, quando si presentano dei problemi, diventa necessario prevenire problematiche più gravi con un‘estrazione preventiva.

Quando è necessario estrarre i denti del giudizio

  • Quando la conformazione del cavo orale del paziente non presenta sufficiente spazio perché i denti spuntino spontaneamente
  • In caso di affollamento dei denti anteriori o per necessità di mettere un apparecchio ortodontico per correggere il posizionamento dei denti
  • Quando sono parzialmente erotti e causano infezioni gengivali, carie, ascessi e pericoronite a causa dell’inevitabile accumulo di residui alimentari
  • Quando sono parzialmente erotti o inclinati e causano carie ai molari vicini
  • Quando la posizione di crescita è orientata in modo errato o compare solo parzialmente in arcata
  • Quando i denti del giudizio crescono in soprannumero (iperdonzia)

L’estrazione è dolorosa?

L’estrazione dei denti del giudizio, grazie alle moderne tecniche di anestesia locale, è diventata un intervento di routine pressoché indolore.

Fondamentale è seguire le indicazioni del proprio dentista per il decorso post operatorio.

In questo caso i sintomi sono soggettivi e variano di persona in persona: si può provare leggero gonfiore e dolore che possono essere tenuti sotto controllo, al bisogno, con antibiotici e antidolorifici.

Che cosa fare dopo l’estrazione:

  • Evitare di lavare denti e la bocca per le prime 8-12 ore
  • Evitare di fumare
  • Non fare sport per alcuni giorni, evitando urti e sbalzi di temperature
  • Non masticare chewing-gum
  • Preferire cibi freddi, liquidi e morbidi
  • Evitare bevande e cibi caldi
  • Riposare con la testa sollevata per alleviare il sanguinamento e il gonfiore
  • Chiedere al proprio medico dentista quali farmaci evitare: l’acido acetilsalicilico (Aspirina) ad esempio, potrebbe interferire con la coagulazione
  • Seguire un regime di riposo nei giorni successivi l’intervento
Per qualsiasi dubbio o chiarimento, non esitare a
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